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Il Cavaliere anomalo

Mamma, mamma, anomalo è una brutta parola? Si caro, qualche volta...

Il Cavaliere per primo, e tutti i suoi supporter (casone e buttiglini, direbbe Benigni) si meravigliano, o fingono di meravigliarsi, del tono anti Berlusconi della campagna elettorale.
Ma che strano.
Forse non considerano che le "anomalie" del Cavaliere sono davvero tante, e fondamentali.

In primo luogo è anomalo, e non esiste parallelo in alcuna nazione di democrazia occidentale, che si candidi a governare il Paese il proprietario di tre delle più importanti reti televisive nazionali, alla faccia della par condicio e con l'aberrante e pericolosissimo risultato, in caso di vittoria, di ottenere praticamente il monopolio dell'informazione televisiva, anticamera di un governo "forte" e di una cosiddetta democrazia plebiscitaria.

La seconda anomalia consiste nello spaventoso conflitto di interessi cui si andrebbe incontro, anche qui senza uguali nel mondo, fatta eccezione forse per qualche dittatura africana. Berlusconi è l'uomo più ricco del Paese, i suoi interessi coprono le principali aree strategiche, una grandissima parte delle decisioni del governo hanno riflessi diretti o indiretti sugli interessi del nostro: è pensabile che tutte le decisioni diventino di sua esclusiva (o quasi) competenza?
Nei paesi anglo sassoni, Stati Uniti in primis, chi assume una funzione di governo deve sbarazzarsi di tutte le attività che potrebbero influenzare le sue decisioni. Si ricorre al cosiddetto blind trust: tutte le attività industriali e commerciali vengono vendute ed il ricavato affidato a degli amministratori che provvedono ad investirlo senza che il proprietario possa sapere in qual modo. Abbiamo testé avuto l'episodio del povero ministro del Tesoro di Bush che ha dovuto vendere, anzi svendere, le sue azioni in un momento di quotazioni bassissime della borsa, perdendoci milioni di dollari.

La terza, gravissima, anomalia è costituita dal porre e mantenere la propria candidatura nonostante le condanne subite ed i procedimenti giudiziari in corso (corruzione, per tangenti alla Guardia di Finanza: condanna in primo grado a 2 anni e 9 mesi, e in appello si è salvato solo grazie alla prescrizione. Finanziamento illecito ai partiti: condanna in primo grado a 2 anni e 4 mesi; reato prescritto. Falso in bilancio, All Iberian 2: processo di primo grado a Milano; manca poco alla prescrizione. Vicenda Lentini, falso in bilancio: dibattimento di primo grado in corso a Milano; manca poco alla prescrizione. SME Ariosto, corruzione dei giudici: processo di primo grado a Milano; manca poco alla prescrizione. Spoliazione di Tele Cinco: istruttoria in corso in Spagna del giudice Baltazar Garzon, con richiesta di autorizzazione a procedere al Parlamento europeo. E ce n'è ancora).

A questa caterva di procedimenti giudiziari si aggiunge il rifiuto a rispondere alle domande non solo e non tanto sulle origini delle sue ricchezze e sulle frequentazioni pericolose, ma su episodi molto più attuali, come la galassia delle aziende off shore documentalmente riconducibili alla Fininvest: gli avversari politici? Comunisti. La Repubblica, ma anche il Corriere della Sera? Comunisti. The Economist, il più autorevole giornale dell City? Spazzatura. Le Monde, El Mundo? Spazzatura. Una spazzatura di cui, nel suo piccolo, l'Arengario e lietissimo di far parte,

Protervia? Non credo.
Impossibilità di rispondere.
Franco Isman
franco.isman@arengario.net




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2 maggio 2001